DONNE E FORZE ARMATE: VERSO LA PARITÀ IN UNIFORME

da | Gender_Equality, Morale e Welfare

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“DONNE E FORZE ARMATE: LA PARITÀ IN UNIFORME”, questo il titolo del convegno organizzato dallo Stato Maggiore della Difesa e trasmesso in streaming negli scorsi giorni, per il ventennale dell’ingresso delle donne nelle Forze Armate e nella Guardia di Finanza.
L’evento è stato un momento di riflessione e di confronto.
Presente la ministra per le pari opportunità e la famiglia, Elena Bonetti che ha ricordato quanto sia importante, tutelare il diritto alle donne di poter servire lo Stato con strumenti concreti che permettano di trattare adeguatamente vari temi, come quello della maternità e della famiglia.
Molto interessante è stata la spiegazione della dottoressa Eleonora Pinzuti, che ha parlato di come il contesto sociale, evidenzi una narrazione sessista e di come il linguaggio influenzi le nostre azioni.
Sono infatti gli stereotipi a produrre discriminazione di genere, “svalorizzando” il soggetto femminile in diversi ambiti e credo davvero che è da lì, che tutti noi dovremmo partire: dall’uso del linguaggio, perché le parole sono azioni, con cui possiamo cambiare il mondo.
Il professor Fabrizio Battistelli, sociologo ed esperto di organizzazioni militari spiega come il genere femminile grazie alla sua empatia e alla capacità di dialogo, abbia un ruolo fondamentale nelle missioni di peacekeeping e di come sia migliorata la qualità delle forze armate ma solleva il problema della quantità: tutte le ricerche internazionali, dimostrano infatti che finché il genere femminile non raggiungerà la soglia minima del 10%, non funzionerà perfettamente l’investimento e lo sfruttamento di questa grande risorsa che le donne rappresentano.
Ho trovato molto importanti, anche le testimonianze di quattro Donne, che vi invito ad ascoltare,in quanto raccontano i sacrifici fatti, le difficoltà affrontate e superate, le paure, i sensi di colpa nei confronti della famiglia, il coraggio che serve per fare delle scelte, la passione per la vita militare, l’importanza di riconoscere i passi fatti nella storia, per capire dove siamo arrivati e quanti ancora ne dovremo fare per migliorarci. Raccontano cosa vuol dire, essere fra le prime a trovarsi in una realtà che è sempre stata solo maschile e ricordano come nella forze armate non deve esserci spazio per l’individualismo.
Nessuno deve restare solo perché noi, diventiamo una famiglia che va avanti in gruppo. Ognuno di noi infatti, può dare un apporto determinante con la sua unicità e ogni militare, sia uomo che donna, deve essere valorizzato e tutelato.

E voi cosa ne pensate?
Lasciate un commento e parliamone insieme.

Cinzia Randazzo
Segretaria Nazionale FLM
Gender Equality

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