Mentre i sindacati civili si battono con determinazione per ottenere adeguamenti salariali equi e tutele concrete per tutti i lavoratori, i sindacati militari iscritti all’albo mostrano una preoccupante incapacità nel rappresentare efficacemente il proprio personale. Questa differenza di approccio non è solo imbarazzante, ma anche inaccettabile: laddove i sindacati civili conquistano diritti e riconoscimenti, quelli militari si accontentano di briciole, lasciando migliaia di militari, soprattutto non dirigenti, in una condizione di ingiustificata disparità e mancato rispetto. Questo articolo denuncia con fermezza questa mancanza di coraggio e capacità da parte dei dirigenti sindacali militari, chiamandoli a prendersi responsabilità e a lottare con la stessa determinazione che altrove è ormai uno standard imprescindibile.

Il fatto di essere di giovane costituzione non è una giustificazione, visto che dirigenti e fondatori delle APCSM provengono tutti dal defunto COCER e quindi abituati alle politiche di palazzo, forse troppo!

È inaccettabile che i sindacati militari iscritti all’albo continuino a farsi complici del mancato riconoscimento e della disparità di trattamento del personale delle Forze Armate, soprattutto di quel personale non dirigente che viene sistematicamente ignorato e non riceve lo stesso rispetto e trattamento riservato ad altre categorie professionali. Questo atteggiamento di accondiscendenza tradisce la missione stessa del sindacato, che dovrebbe invece lottare con forza per la parità e la giustizia per tutti i militari, non solo per gli ufficiali privilegiati che godono da anni dell’adeguamento ISTAT.

La responsabilità di questa situazione grava direttamente sui sindacati militari, che si limitano a negoziare briciole e compromessi al ribasso, lasciando migliaia di lavoratori in condizioni di svantaggio economico e morale. La disparità di trattamento non è solo un problema economico, ma un segnale chiaro di mancanza di rispetto e riconoscimento per chi serve il Paese senza ricoprire ruoli di vertice.

Se vogliono davvero rappresentare i loro iscritti, i sindacati devono assumersi la responsabilità di questa grave falla e smettere di accettare passivamente un sistema che perpetua ingiustizie e discriminazioni. Devono pretendere e ottenere un adeguamento ISTAT universale e un trattamento equo per tutte le categorie, dimostrando così di essere veri difensori dei diritti di tutti i militari, non semplici esecutori di compromessi che favoriscono pochi a scapito della maggioranza[1][2][3].

Citazioni:
[1] Norme sull’esercizio della libertà sindacale delle Forze armate e … https://www.lavorodirittieuropa.it/dottrina/1106-prime-osservazioni-sulla-l-28-aprile-2022-n-46-norme-sull-esercizio-della-liberta-sindacale-delle-forze-armate-e-delle-forze-di-polizia-a-ordinamento-militare
[2] Sindacalismo militare: una libertà disinnescata? – Cammino Diritto https://rivista.camminodiritto.it/articolo.asp?id=4503
[3] La nascita dei sindacati militari, tra specificità e diritti contratti https://www.quotidianocontribuenti.com/la-nascita-dei-sindacati-militari-tra-specificita-e-diritti-contratti/
[4] Ordinamento militare e libertà sindacale: una libertà che non rende … https://www.coisrivista.it/ordinamento-militare-e-liberta-sindacale-una-liberta-che-non-rende-liberi/
[5] Libertà di associazione sindacale dei militari – Enciclopedia – Treccani https://www.treccani.it/enciclopedia/liberta-di-associazione-sindacale-dei-militari_(altro)/
[6] [PDF] La libertà di associazione sindacale dei militari – Corte costituzionale europea https://cortecostituzionale.it/documenti/convegni_seminari/Internet_Comp%20_sindacale_militari.pdf

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